Il Metodo GSSS: la particolare tecnica di guida della moto che ha lo scopo di ottenere la maggiore sicurezza e piacevolezza in sella.
Il Metodo GSSS, da sempre definito “base logica di apprendimento”, segue una precisa progressione didattica attribuendo a ogni argomento trattato il tempo necessario per essere compreso nella sua originale parte teorica, quindi messo rapidamente in pratica in sella alla propria moto.
La parte teorica iniziale supportata da materiali audiovisivi viene svolta in aula e trova nelle diverse formule ( Classic/Classic2/Special/OnOff ) il suo naturale sviluppo sia su strada che fuoristrada esclusivamente con gli Istruttori del GSSS Team.
Il focus principale rappresentato dalla maggiore sicurezza possibile, viene rapportato ad ogni argomento, dall'atteggiamento mentale “consapevole” che contraddistingue il metodo, alla corretta posizione di guida fino alla traiettoria più sicura che, senza dubbio rappresenta da sempre per il Metodo GSSS la caratteristica peculiare. Quindi prima di prendere in considerazione la tecnica di guida, con la domanda “cosa significa essere motociclisti?”, il corso porta a riflettere sulla propria scelta, con l'obiettivo del raggiungimento di una maggiore consapevolezza .
Riteniamo che questo fattore sia di importanza fondamentale per raggiungere nel modo più semplice e naturale i migliori risultati applicando il Metodo GSSS
Considerando i risultati ottenuti possiamo affermare che negli anni il Metodo GSSS ha continuato ad evolversi nelle diverse tipologie dimostrando di poter offrire a tutti i livelli – dal neofita all'esperto - degli indiscutibili vantaggi, sia in termini di maggiore sicurezza che, naturalmente, di maggior piacere nella guida.
La caratteristica peculiare che contraddistingue non soltanto lo stesso Metodo GSSS ma l’intero progetto GSSS è rappresentata esattamente dalla ricerca volta a un continuo miglioramento e per questo ci sembra giusto definire questi corsi come un laboratorio, dove, proprio mettendo continuamente in relazione l’uomo con la macchina, ovvero il pilota con la moto, “non si finisce mai di imparare”.